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Le vicende del movimento anarchico e libertario, in Italia, tra anni Cinquanta e anni Ottanta del Novecento, sono state ancora solo timidamente approcciate dalla ricerca storica. Il presente volume ospita contributi di studiosi di diverse generazioni che hanno cercato di mettere a fuoco il tema d'indagine storiografica concentrando l'attenzione sulle fonti orali, cioè le interviste, le testimonianze, i racconti raccolti dalla viva voce di chi ha attraversato, dalle più diverse angolazioni, l'anarchismo del secondo Novecento italiano. Un periodo, questo, che ha segnato una profonda trasformazione del movimento anarchico - sempre che di movimento, al singolare, sia lecito parlare - sia per quanto riguarda le sue teorie di liberazione sociale, sia per la sua pratica militante, sia per il modo di concepire se stesso dentro, contro o fuori la dialettica politica contemporanea. Per poter, quindi, parlare d'anarchia, ci si è innanzitutto preoccupati di inquadrare le questioni metodologiche che stanno alla base della produzione e dell'utilizzo delle fonti orali, peraltro già definite e discusse da una scuola storiografica ormai consolidata.